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Impennata del razzismo in Portogallo e in Irlanda: cosa succede?

Razzismo crescente in Europa, l’altra faccia della globalizzazione. Esaminiamo la situazione in Portogallo.



Vivo in Portogallo da oltre undici anni – sì, lo so, lo so, sono ridondante, l’ho già detto negli altri video –, ma insomma, fatemi finire il discorso, dicevo che vivo da molto tempo in Portogallo e mi rendo conto di aver vissuto in un mio mondo fantastico. In realtà è già da un po’ che vedo il Portogallo in maniera meno edulcorata, per quanto resto dell’idea che nel complesso la qualità della vita resti eccellente, per lo meno per chi percepisce un salario adeguato. Questa volta non voglio parlare di soldi, di economia, ma come avrete notato dal titolo, l’argomento è alquanto delicato. In un secondo momento avevo anche pensato di allargare il raggio d’azione e parlare del razzismo in Europa, ma l’escalation di xenofobia che ha preso piede in Portogallo negli ultimi anni, con un’impennata nel corso del 2023, mi ha portato a confezionare questo video, affinché, nel mio piccolo, possa far presente la questione oltre ai confini… brasiliani direi. Sì, perché è vero che questi episodi, grazie ai social, sono diventati virali, ma sembrano comunque restare circoscritti nella, seppur numerosa, comunità brasiliana. Qualche breve articolo lo si può trovare su Euronews, testata comunque dedita alle vicende europee, non se ne parla molto sui media portoghesi, ma nel contempo se ne discute molto sui media brasiliani, telegiornali, talk show televisivi, radiofonici, senza contare i vari content creator brasiliani che ne parlano sui vari social.


I casi non si contano, ma uno recente ha destato parecchio scalpore, provocato particolare sdegno tra i brasiliani, ma anche tra i portoghesi, i quali molti di loro sui social si sono scusati e hanno preso le distanze da tale deplorevole atteggiamento.


Una cittadina brasiliana di 35 anni è stata bersaglio di insulti xenofobi da parte di una donna portoghese all'aeroporto di Porto. L'incidente è avvenuto dopo che un'amica della portoghese ha lasciato cadere la sua valigia sui piedi dell'immigrata brasiliana, la quale ha filmato gli insulti che ne sono seguiti.


La vittima risiede in Europa da più di sette anni, ha raccontato al quotidiano brasiliano Gazeta Bragantina, e l'aggressione è avvenuta mentre aspettava un volo per Barcellona, ​​in Spagna quindi, dove vive.


Secondo la cittadina brasiliana, che ha preferito restare anonima, lo scontro si è intensificato dopo che la valigia di una donna le è caduta sul piede e lei ha reagito con le parole "Oh, mi hai fatto male". "Ti ho fatto male? È un tuo problema.", ha risposto l’amica, di nazionalità portoghese, prima di dire che i brasiliani non sono i benvenuti in Portogallo.


Nel video girato col telefonino e pubblicato sui social media, si può sentire la donna portoghese dire quanto segue: "Puoi filmare quello che vuoi. Guarda la mia faccia, puoi metterla su Internet. Maiale! Torna al tuo Paese, maiale! Io sono di razza portoghese, come per dire io sono una portoghese originale, vera. Tu sei brasiliana, torna nel tuo Paese. Figlia di pu." Mentre parla, la cittadina portoghese viene allontanata dall'amica che l'accompagnava.


Al quotidiano brasiliano "Gazeta Bragantina", citato da diverse testate brasiliane, tra cui "Globo", "G1" e "Estadão", la vittima ha detto di aver chiamato la sicurezza aeroportuale e che, nonostante ciò, l'aggressore non ha smesso di inveire.



Riflessioni


Non dobbiamo commettere l’errore di generalizzare, anzi, ritengo che siano casi isolati. Ho sempre elogiato il popolo portoghese per la sua educazione, la sua civiltà, per il senso civico. Poi, ad esempio, apprezzo molto la loro professionalità, in Italia mi basta entrare in un negozio qualunque, in un ufficio pubblico per ritrovarmi il sangue che mi ribolle, irritato da maleducazione, strafottenza, eccesso di confidenza, mancanza di professionalità. Ricordo esperienze positive anche in Spagna, in Irlanda, direi anche in Grecia. Tornando al Portogallo e ai portoghesi, li trovo in genere professionali, pazienti, empatici, tuttavia in oltre undici anni è normale che mi sia imbattuto in qualche episodio spiacevole. In questi pochi episodi spiacevoli ci sarà stato un velo di xenofobia, non saprei, forse in qualche caso sì, non lo so.


Menzionavo nello scorso video il servizio della Rai, sul periodo antecedente al mio arrivo, io mi sono trasferito qui a Lisbona nel dicembre del 2012. Era un Portogallo economicamente depresso, quindi con i provvedimenti attuati dal Governo che ho spiegato nei video precedenti, sono riusciti a superare il periodo di austerità, questo proprio grazie ai lavoratori stranieri che hanno rimesso in moto l’economia, e poi incrementando il turismo. Poi sono decenni che i portoghesi accolgono i cittadini delle ex colonie, anzi, una cosa che mi colpì da subito era la società multietnica, dove persone di ogni etnia erano, e sono chiaramente ancora, perfettamente integrate nella società e presenti in ogni luogo di lavoro. Se penso all’Italia dove ci sono pregiudizi per chi proviene dal sud, anche se negli ultimi anni un po’ meno… A tal proposito, quando arrivai 11 anni fa, c’erano molti colleghi del nord in ufficio, e spesso mi sono sentito discriminato, ma parliamo di un’altra era, oggigiorno il mondo cambia in fretta, e 11 anni fa era davvero un’altra vita, sono molti anni che non noto nessun tipo di pregiudizio tra gli italiani qui a Lisbona. Tornando al focus, ritengo che i portoghesi non siano razzisti e fino a molto tempo erano grati agli stranieri. Mi viene in mente la signora São, proprietaria di una taschinha vicino al mio primo ufficio a Lisbona, mi trattava come un figlio, ma è anche vero che ero il suo miglior cliente, pranzavo da lei quasi ogni giorno e mangiavo come una bestia. Quindi… episodi isolati, sì, ma certo che i casi stanno aumentando sempre più e bisogna mettere un freno. Come spiegato nello scorso video, se l’arrivo degli stranieri ha risollevato l’economia, le politiche del Governo hanno lanciato il Portogallo in termini di turismo e economia con l’arrivo di tante aziende internazionali, è altresì vero che è sfuggita la mano, dando vita a tanta speculazione, soprattutto nel settore immobiliare. Poi com’è successo per l’Irlanda, tutto il mondo si è voluto trasferire qui per le opportunità lavorative e per la qualità della vita. Da pioniere ho visto davvero cambiare Lisbona, diventata a tutti gli effetti una città globale. Nomadi digitali, pensionati, professionisti, ne è arrivata di gente con i soldi. Da sempre il Portogallo è stata la “seconda patria” del popolo brasiliano, solo che per le ragioni appena dette, è incrementata di molto, davvero molto, anche l’immigrazione dei brasiliani, che vedono nel Portogallo la terra promessa, ma spesso le aspettative sono disattese, e capita che vanno a incrementare le liste di disoccupati. Eppure le opportunità, volendo, non mancherebbero. La mia compagna è brasiliana, ha due lavori, e periodicamente, come me, capita che debba declinare offerte da parte dei recruiters. Questa è la situazione, Portogallo come l’Irlanda, paese relativamente piccolo che scoppia di gente, quindi scatta, in alcuni soggetti, la sensazione di essere stati invasi. E parliamo, comunque di portoghesi e irlandesi, tra le popolazioni più accoglienti d’Europa. Attenzione poi, non sto giustificando gli xenofobi, ma sto cercando di entrare nella loro testa per capire cosa li porta a trascendere in queste scenate aggressive e razziste. Altro aspetto, Irlanda e Portogallo esplodono di gente, cresce la domanda per le abitazioni, di conseguenza incrementano i prezzi in maniera sconsiderata, vergognosa, con costi degli immobili molto, molto sproporzionati rispetto alla media degli stipendi. Come già spiegato, il Governo portoghese ha già approvato delle manovre che verranno attuate nel 2024, dall’aumento del salario minimo ad azioni che dovrebbero invertire la tendenza dei prezzi degli immobili, si spera quindi in un riequilibrio della situazione.


I brasiliani… i brasiliani sono un popolo fantastico, allegro, solare, solidale. La mia compagna, come detto, è brasiliana, e grazie a lei ho avuto modo di conoscere bene tanti brasiliani, di far parte della loro cerchia. Beh una cosa che mi ha colpito molto della comunità brasiliana è che si aiutano molto tra di loro, sono molto compatti, uniti, procurandosi lavoro e alloggi a vicenda. Quando arrivai a Lisbona, una vita fa, sentivo dire da qualche collega che aveva coinquilini brasiliani che erano rumorosi, disordinati, un po’ particolari. Bah… alla fine queste voci alimentavano degli inutili pregiudizi, dei luoghi comuni e anch’io mi ero fatto un’idea distorta, per quanto vaga, del popolo brasiliano. In realtà poi, se ci penso, avevo già vissuto dei fugaci episodi con dei brasiliani e li ho trovati tutti estremamente gentili ed educati. Certo poi, comunque da pregiudizi, immagini distorte, a vera e propria xenofobia ce ne passa. Pregiudizi ne ho subiti tanti anch’io sulla mia pelle, ora è davvero anacronistico, ma dieci, undici anni fa, la questione terrone/polentone era molto viva e sentita. Poi negli anni, anche con molta autoironia in prodotti cinematografici e video di successo su Youtube, l’essere terrone è quasi diventato motivo di vanto.


In conclusione, bisogna vivere, viaggiare, conoscere il mondo, interfacciarsi con più culture. I primi anni commettevo l’errore, influenzato dagli episodi negativi, di partire con tanti pregiudizi verso alcuni colleghi, clienti: ah quello è piemontese, quello  è veneto, quello è di Taranto, quello è di Napoli, quello è indiano… Negli anni ho avuto poi tante esperienze positive, quindi è caduta ogni forma di pregiudizio nella mia testa, ed è chiaro che non bisogna mai generalizzare, educati, maleducati, buoni, cattivi non hanno bandiera, il buono e il marcio ci sono ovunque. Questo per quanto riguarda i pregiudizi, ma quanto riguarda il razzismo, è palese che gli xenofobi sono soggetti prettamente ignoranti, mi sembra chiaro che siamo tutti uguali a questo mondo, con due occhi, un naso, una bocca. Continuo il discorso, ma parlo per me. A me il colore della pelle mi lascia totalmente indifferente, è come dire preferisci le bionde, le more,  se una è verde, gialla, arancione, se è bona, è bona, e le persone in generale lo stesso, se è educata, è educata, se mi è simpatica, mi è simpatica. Poi non metto in dubbio che ci sono culture e tradizioni diverse, ma il bello a questo mondo è anche interfacciarci, scoprire mondi diversi, e probabilmente la maggior parte della gente la vede come me, considerando l’aumento spropositato del turismo di massa, dei ristoranti etnici, dei contenuti digitali che vanno alla scoperta di altri popoli e che sono molto in voga. Siamo nel 2023, si viaggia più facilmente e internet, i social hanno ridotto le distanze, il mondo è piccolo, goditelo. Come si dice dalle mie parti, siamo tutti sotto al cielo, aggiungo, pensate a vivere, a stare bene con voi stessi e con gli altri.

 

Francesco Favia


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